Pungente, ironica, attenta e autentica. Sono alcune delle caratteristiche che hanno contraddistinto la carriera di Maria Irma Mariotti che si è spenta a 89 anni, venerdì scorso. La giornalista aveva oltre 50 anni di attività alle spalle, tanto da essere stata premiata nel 2019 con il riconoscimento dall’Ordine dei Giornalisti dedicato a chi supera le cinque decadi di impegno professionale. Il Sole24Ore, Lo Specchio, La Gazzetta di Parma, Il Cagtiaritano, 7 Giorni Veneto e tante altre ancora, sono state le testate che hanno visto la giornalista attiva con i suoi articoli di cronaca, arte e attualità.
Una donna libera, emancipata che sapeva andare controcorrente e che non aveva paura di essere aderente al vero; anticonformista tanto da andare a lavorare in pantaloni quando l’indumento non era ancora sdoganato tra le donne.
Laureatasi in Giurisprudenza, intraprese la carriera giornalistica che la portò in Veneto a diventare inviata speciale per diverse riviste e quotidiani. Divenne poi un riferimento per la cronaca mondana: memorabili gli arti- coti nei quali raccontava il jet set che frequentava Cortina tra gli anni ’60 e ’70. Alle feste era sempre in prima linea, pronta a descrivere quel Nord Est da bere che pullulava di industriali, artisti e nobiltà più o meno decaduta.
Amica stretta della contessa Marta Marzotto, ebbe la possibilità di conoscere De Chirico, Picasso e tanti altri esponenti dell’arte contemporanea intemazionale. Sapeva essere anche una giornalista d’assalto. Lasciati gli abiti salottieri si immergeva volentieri nella cronaca. Sono suoi alcuni reportage sul disastro del Vajont. Nei giorni successivi alla grande tragedia a bordo di un elicottero dei carabinieri, descrisse il panorama livido e mortale lasciato dalla tragedia. Tv, carta, uffici stampa sono stati gli ambiti della giornalista e a Padova lavorò anche come curatrice di eventi e mostre. Il funerale sarà a Sant’Antonino giovedì 3 ottobre alle 15. —
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