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Jeff Onorato, una magia sulla cresta dell’onda

Carissimi lettori, qualche giorno fa, di pomeriggio, ricevo una telefonata dal mio amico Giorgio Ariu che, con il suo solito candore tipico di chi ha il dono della trasparenza mentale, mi chiede, inconsapevole del rischio che correva, se avessi il piacere di raccontare qualcosa ai suoi lettori.

“Certamente!” Rispondo senza esitare!! “E’ mai possibile che dopo tanti anni ancora non ti è chiaro che vivo per mettere in atto questo progetto: pensare/agire/comunicare!”

Il vero problema sarà piuttosto legato alla scelta dell’argomento, tante e tali sono le cose di cui mi piacerebbe parlare e mentre scrivo questo preambolo mi viene in mente la cosa più bella in assoluto: l’amore che ho per la vita.

Io la mia la vivo come una fiaba in chiave moderna, dove può accadere che un rospo diventi principe azzurro.

Mi corre l’obbligo, per dare un senso all’incantesimo al quale ho fatto  riferimento, di dirvi che sono uno  pseudo-ragazzo, superfiero di essere super-abile, che gironzola qua e là sul pianeta, riuscendo talvolta a mettere in seria discussione i principi dell’equilibrio e della fisica, con vari esperimenti che mi vedono o trainato da un potente motoscafo o impegnato a buttarmi giù da un ponte o da un aeroplano e ancora sorpreso a volteggiare su un deltaplano nell’infinito azzurro del cielo.

Sarebbe forse tutto molto scontato se io non fossi un “diversamente abile”, abile si ma in maniera diversa. Se dovessi coniare una definizione scientifica reciterei così: soggetto con evidente riduzione della funzionalità fisica che si predispone con entusiasmo ad affrontare qualunque conseguente problematica, contando sull’utilizzo della fede, per chi la possiede, e della fiducia in se stessi.

La giusta interpretazione dei segni del destino mi ha consentito oggi  di avere questa  forma mentis che è uno strumento a mio giudizio straordinario, in grado di stravolgere la vita di chiunque. 

La finalità dunque di questo mio breve messaggio sta nel fatto che tutti indistintamente ci sentiamo legittimamente depositari dei giusti pensieri e delle corrette risoluzioni, ma la vera differenza si crea quando si deve passare dall’esercizio teorico alla fase pratica, quando dopo la presenza di un fondamentale ed imprescindibile momento di disagio si devono attivare quei meccanismi di autodifesa, che tutti certamente possediamo ma che troppo spesso non utilizziamo.

In questo meccanismo bellico di attacco esterno e difesa interna, è contenuto a mio giudizio il vero senso della vita, nel quale il valore della gioia sarà proporzionale alla sofferenza, la misura della creatività proporzionale ai bisogni, l’efficienza fisica all’amor proprio e all’ambizione. Tutte cose che insieme, inequivocabilmente, ci riconducono al valore della Vita stessa e all’obbligo che ogni individuo ha di lavorare a questo straordinario progetto, non perdendo mai la consapevolezza del tempo determinato, dei secondi che, inesorabilmente, si avviano verso il totale esaurimento.

E’ praticamente nulla la pretesa che i miei pensieri vengano condivisi, ma al contempo, è un’assoluta certezza che esercitandoli ho potuto trasformare le mie pseudo-disgrazie in vere e proprie opportunità, così, la mia vita è proprio come una fiaba dove i rospi a volte diventano principi azzurri.