Solitamente evito di espormi per parlare di mio padre pubblicamente perché tendo a essere una persona molto riservata e soprattutto per paura che la mia timidezza possa giocarmi qualche brutto scherzo facendomi fare una figuraccia e, come il resto della mia famiglia d’altronde, giro sistematicamente a Valentina questi inviti.
Ma quando Giorgio Ariu mi ha contattato per chiedermi di parlare dell’Andrea pescatore e professore è stato diverso, forse perché mi ha chiesto di parlare dell’uomo che non tutti hanno conosciuto e che soprattutto era il mio eroe da bambino.
L’esperienza si è poi rivelata positiva, tanto che oggi mi viene chiesto di riprendere l’argomento su carta per i lettori di “Via Mare”. Infatti non tutti sanno che in giovinezza quando per lui ancora cantare era un hobby mio padre è stato un professore dell’Istituto Tecnico Nautico e soprattutto un grande pescatore subacqueo.
Del professore non ricordo molto perché fu una parentesi che durò solo qualche anno dopo il suo diploma nello stesso istituto e che abbandonò appena ebbe la prima occasione di sostentarsi con la musica e allora io ero solo un neonato.
Del pescatore invece ho i più bei ricordi perché quello continuò a farlo ancora per molto tempo fi n’anche dopo il suo successo e abbandonò solo quando si rese conto, come allora lui stesso mi disse, che il suo fi sico per la mancanza di allenamento non rispondeva
più alle richieste della sua testa che invece voleva fare, anche quando questo accadeva ormai solo poche volte all’anno, tutto come ai tempi d’oro, il che faceva diventare la cosa troppo rischiosa. Basti pensare che già in giovinezza, quando andava per mare tutti i giorni aveva avuto ben 3 attacchi di sincope.
La decisione a mio avviso fu saggia anche se mi dispiacque molto perché in quegli anni lui si era separato da mia madre e con l’aggiunta del successo gli unici momenti che vivevamo intensamente insieme erano proprio le battute di pesca.
Sono certo che se non avesse avuto il dono della sua voce e indubbiamente una passione più forte per la musica si sarebbe fatto conoscere come pescatore perché ai suoi tempi ebbe la stima, l’amicizia e soprattutto condivise molte battute di pesca con “colleghi”
del calibro di Massimo Scarpati, Luciano Toschi e Luciano Cottu e anche se invitato più volte a farlo non volle mai intraprendere la strada dell’agonismo.
Per dirne una per tutte sappiate solo che uno dei suoi soprannomi era “millecernie” e che pescava all’aspetto con apnee che superavano i tre minuti. Ricordo ancora quando da bambino la sera fremevo nell’attesa del suo arrivo per vedere dalla finestra il gommone pieno di pesce, per poi fiondarmi giù a fare la cernita e vedere quali fossero le prede più grandi e a riempirlo di domande o quando portava me e mia madre al mare e stavamo ore e ore ad aspettarlo sulla spiaggia e l’attesa era sempre ripagata nel vederlo uscire stremato dall’acqua con il ventre stracolmo di pesce, ma soprattutto ricordo le ore passate ad ascoltare le sue avventure marinare e le giornate passate assieme per mare, l’ansia nei minuti interminabili che passavano tra il momento in cui vedevo sparire le sue pinne sott’acqua e quello in cui si scatenava la mia emozione nel vederlo riaffiorare con un dentice o una ricciola smisurati, oppure ancora la tensione quando facevamo la “trainetta” e guidavo il gommone con lui attaccato sotto dando attenzione estrema alle sue indicazioni.
Ora però è meglio che mi fermi perché potrei stare dei giorni interi a raccontare aneddoti su questo argomento a me tanto caro.
Ringrazio Giorgio per avermi chiesto di scrivere questa lettera soprattutto perché il caso ha voluto che la sua telefonata sia arrivata proprio oggi che il calendario mi ricorda che sono passati due anni esatti dalla scomparsa di papà, così oltre all’occasione di parlare della parte che più ho adorato di lui ho potuto scacciare la malinconia che inevitabilmente sopraggiunge in questi momenti.
Spero in fine che questo mio racconto susciti l’interesse dei lettori. A me ha sicuramente fatto venire voglia di pescare. Quasi quasi oggi pomeriggio vado a fare un tuffo…….
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